La storia del monumentale poema di Aurobindo, ripresa dal Mahabharata, narra di Savitri, figlia del re Aswapati, che sceglie come sposo Satyavan, figlio di Dyumatsena, il re cieco spodestato dai suoi nemici che vive in eremitaggio nella foresta. Narad, il poeta e veggente che si trova alla corte del re Aswa-pati rivela però che la decisione è funesta perché Satyavan è destinato a morire di lì a un anno. Savitri tuttavia resta fedele alla propria scelta: sposa Satyavan e va a vivere con lui nell'eremitaggio, nascondendo in cuor suo l'angoscia dell'attesa del giorno fatale. Quando la morte verrà a prendere il suo sposo, lei affronterà Yama, il dio della Morte, dal quale riuscirà ad ottenere diversi favori e, in ultimo, il ritorno di Satyavan alla vita. Savitri rappresenta perciò la Parola Divina, la figlia del Sole, la dea della suprema Verità che discende e nasce per salvare