La poesia di Debora Greger vede al centro della scena un'adulta, negli anno Novanta dello scorso secolo, che nella sua poesia interpella quanti erano adulti e responsabili delle scelte gravissime della politica e della scienza, negli anni dell'infanzia, negli anni Cinquanta. Li interpella senza risentimento ma con un'ironia tagliente, che chiede conto non tanto della malafede, quanto dell'incoscienza.