Ordito esce dalla penna di un poeta, con le eteree visioni di mestieri mai visti. Su un filo di inchiostro Arminio costruisce un paese immaginario. Il suo tratto è delicato, forte l'intento. Ci sono uomini, vivi e morti, e alberi e animali e nuvole basse, uffici e botteghe artigianali e anche curiosi arnesi da lavoro. Il luogo riflette un ordine la cui cifra appare misteriosa. Nella Ordito di Marello il filo di inchiostro si ispessisce. L'artista per rendere manifesto il mai visto ridisegna tarocchi a loro volta mai visti, 22 i trionfi, o arcani, come 22 sono i mestieri ideati da Arminio. Così sul tavolo sono messe giù una ad una le carte: lo stiranuvole, la tritanebbia, il catturavento e tutte le altre figure. La Ordito del testo ha dentro l'essenza dei paesi della Paesologia con gli abitanti in bilico sul margine di una possibilità. La Ordito delle immagini ha bene in vista la ciminiera di Ferdinandopoli, città esperimento di una possibile organizzazione del lavoro e della comunità. Gli inchiostri di chi scrive e di chi disegna intrecciandosi si fanno trama di seta, il poeta e l'artista diventano interpreti di mestieri inauditi: maneggiatori del sacro e custodi di utopie.