Sulle orme dell' Orlando innamorato del Boiardo, di cui vuole essere una semplice «gionta», nel tentativo di rinverdire il genere del poema cavalleresco ormai al tramonto, Ariosto ci consegna in realtà con l' Orlando furioso (1516-32) il primo grande romanzo europeo dell'età moderna. Una prodigiosa macchina narrativa che, pur procedendo lungo tre linee essenziali - la guerra tra cristiani e saraceni; l'amore di Orlando per la bella Angelica che conduce il paladino alla follia; le nozze di Ruggiero e Bradamante -, non ubbidisce a un'unità d'azione precostituita ma porta alla perfezione l'arte di alternare registri e vicende, di spezzare e riprendere le trame, di intrecciarle e renderle simultanee, dilatando la realtà attraverso magie e incantesimi in una continua tensione tra naturale e fantastico, verità e finzione all'insegna della più totale libertà inventiva. Permeato del naturalismo rinascimentale, il capolavoro di Ariosto è un'opera tutta terrestre e mondana che si emancipa dal soprannaturale senza negarlo, una specie di grande atlante della natura umana in cui si respira il sentimento libero, estroso e inesauribile della vita nella sua ricchezza e nel suo incessante fluire. Con un saggio di Edoardo Sanguineti.