Una decade è un lasso di tempo insignificante nella storia umana. Allo stesso tempo è una fetta importante della vita dei singoli. All'inizio del nuovo millennio la "parola" si presentava già largamente impoverita e depotenziata del suo carico di fuoco, sopraffatta dalla società dell'immagine, e perpetuata da manipoli di adepti coraggiosi quanto auto referenziali. Forse proprio per questo alle fine degli anni zero, una nuova generazione di poeti ha sentito l'urgenza di unirsi in lavori collettivi, dall'accento politico, in esperienze come Pro/Testo (Fara, 2009) e Calpestare l'oblio (Argo, 2010) che sono il terreno sul quale nasceva la nostra idea di un lavoro poetico a quattro mani - I Resistenti (d'If, 2012) - innescato da un'esigenza di parola e di affermazione. Poco più di dieci anni dopo, tutto è cambiato. E diventa sempre più difficile condividere idee e opinioni, intravedere approdi.