L'autore, Daniele Anedda, non si definisce poeta ma scrittore di poesie. Asserisce di non aver ben capito se la sua mano si fa trasportare dalla penna o viceversa, ha il sospetto però che sia un'energia che parte dalla mente o ancora meglio da ciò che lo rappresenta e che scaturisce dal sentimento, dal suo cuore. Allora scrive di getto, così facendo nascono parole, frasi e metafore impresse di color blu su di un foglio bianco, come un artigiano trasforma il suo pensare in materia, dandogli corpo, sostanza e sapore, manifestando così il suo essere.