Tenerezza: possiamo tornare a prenderla sul serio, questa parola consunta dall'uso smodato che ne fa da anni il chiacchiericcio della moda, incontrandola sin dal testo inaugurale in questo lievissimo, disperato, euforico canzoniere in vita e in morte d'un amore. Perché la tenerezza, qui, oltre ad essere l'unico filo cui aggrapparsi, è anche, anzi soprattutto, un modo specialmente fluido, tattile e febbrile di trattare la materia sonora, di svolgere il gomitolo della sintassi, di rispettare (mai supinamente) o eludere (mai a sproposito) gli obblighi della scansione metrica.