Composta secondo i critici tra il 1304 e il 1321, anni del suo esilio in Lunigiana e Romagna, la Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi. Il racconto, nel suo schema fondamentale, ha un preciso significato allegorico. Il viaggio ultraterreno di Dante richiede l'appoggio di una guida, in quanto il protagonista rappresenta l'uomo smarrito in conseguenza del peccato e pertanto incapace di recuperare da solo la retta via. Per l'intero cammino che si svolge attraverso il baratro dell'Inferno e su per la montagna del Purgatorio la guida prescelta è Virgilio. Il suo compito si conclude nel Paradiso terrestre in quanto Virgilio, estraneo al mondo della fede, non può guidare Dante a comprendere il mistero divino che gli si svelerà nel Paradiso. Per questo occorre l'intervento della Grazia che viene rappresentata dalla nuova guida, Beatrice, la quale condurrà Dante dalla cima del Purgatorio alle soglie dell'Empireo. Spiega al poeta ardui problemi teologici, ma lo fa salire attraverso i cieli con la forza del suo sorriso, cioè con la forza di un amore che è il riflesso di quello divino.