I poeti sono la coscienza repressa della società contemporanea, e a loro è riservata la morte sociale che spetta ai diversi. "I decaduti" ripercorre, e rappresenta in versi, quest'epoca nichilista e autodistruttiva. È un libro che cerca nella descrizione senza infingimenti del reale - di una società in declino e senza redenzione - una sacralità disperata, un senso che custodisca il vivere e la vita insieme. E in una civiltà senza sentimenti, il poeta urla la sua presenza. Ed è la poesia, la risposta che esorta ad accettare la sfida del nuovo giorno, in un sacerdozio che esprime un unico pensiero: l'arte come unica fonte ed unica finalità. La parola, in questa raccolta, si esplicita in una continua ricerca del polisenso, nel proposito di slegare il linguaggio omologato e conformista che la Tv impone, cercando di tendere all'estremo l'arco espressivo di ogni singola, conosciuta, parola.