Le poesie di Alessio Arena (giovanissimo autore palermitano vincitore del Premio internazionale di Poesia "Salvatore Quasimodo") sono lettere da "un mondo che crolla", scritte da un punto di vista giovane, sicuramente ambizioso, spregiudicato, appassionato delle cose umane, curioso e fortemente coinvolto emotivamente in tutti i fatti che animano il nostro presente. Arena ha in più occasioni manifestato la sua avversità verso una certa idea di Poesia che, dedita al solo sfogo personale, sia "oscura", lugubre, triste, affaticata e delusa dalla realtà che la ispira. Nella postfazione, Alessandro Quasimodo (figlio del grande poeta Salvatore Quasimodo) scrive: "Alessio Arena ci offre da una parte l'immagine di un individuo che sperimenta ogni aspetto dell'esistenza attraverso i sensi, dall'altra, la rappresentazione di una umanità stremata e disorientata, quasi stravolta da qualcosa - un evento forse - a cui non ha saputo opporre resistenza: il lettore è trascinato in scenari di guerra colti nella dimensione mutabile del tempo, viene catapultato nel cuore di una Natura madre onnipresente che tutto assorbe e tutto a sé richiama".