Pro memoria. Dimenticare date importanti, chiedere informazioni più volte, usare post-it su ante cucina-camera-bagno, scordare ricetta di strudel o ciambelle che piacevano tanto a. Non pagare bollette, spendere soldi in televendite, impiegare più tempo per fare. Problemi per guidare l'auto verso luoghi (che erano) familiari. Perdere il conto di giorni, stagioni e anni, restare sempre. Scordare: dove mi trovo? Come sono arrivato fino. Difficoltà a leggere, passare davanti a uno specchio e credere che qualcun altro sia nella stanza, non capire di essere la persona riflessa: una faccia altra. Problemi a trovare la parola giusta, chiamare cose o persone con il nome: sbagliato. Lasciare cose in luoghi strani. Perdere cose. Accusare di aver rubato: cosa? Non curarsi della propria persona, non tenersi puliti. Il libro è capolinea di memoria, fermata per corpi senza borsa, senza documenti. Ombrelli, sciarpe, portamonete di pelle nel deposito oggetti smarriti. Infiniti e stanziali. Una traccia confusa di quello che una volta era chiamato umano e adesso chiama mammina la figlia. E adesso cosa, cose. Prefazione di Silvia De March.