Questo testo è, nello stesso tempo, profonda meditazione sulla vecchiaia e sulla morte ed estemporaneo florilegio autoironico; trattato filosofico sulla colpa e la bellezza e frivola conversazione all'ultimo bicchiere sull'ars amandi; grave memoriale sulle città e sugli amici perduti (da Vanni Scheiwiller a Maria Corti) e comica invettiva contro i rompiballe che ammorbano la vita. Un'antologia di aforismi? Una piccola autobiografia intellettuale? Una mimetica, prosastica raccolta di poesie? "Antenate bestie da manicomio" sfugge a ogni definizione, come il talento della sua autrice, ormai consacrata tra le voci più alte della letteratura italiana.