Come naturale complemento del suo lavoro accademico, il filologo Michael von Albrecht scrive in versi, in latino, facendosi testimone dell'attualissimo valore della poesia antica come fonte di ispirazione. Non si tratta soltanto di un erudito divertissement letterario, ma soprattutto della dimostrazione della funzione unificatrice della lingua latina, che da Roma si irradiò in tutto il mondo, facendosi veicolo di comunicazione filosofica e letteraria e strumento di comprensione e di pace tra popoli diversi. L'autore non è nuovo al genere: dopo avere firmato numerose satire ed epistole di ispirazione classica, nei quindici componimenti raccolti in questo terzo volume per la collana Calligraphia si cimenta in un dialogo ideale con altri quattordici scrittori latini, alcuni forse meno familiari al pubblico, ma tutti degni di essere riletti oggi. L'ultimo è un sentito epilogo dedicato alla Capitale, piena di meraviglie oggi come in ciascuna delle metamorfosi che ha compiuto nei secoli. L'amore per la lingua e per la civiltà di Roma non è il solo, evidente filo conduttore: si parla di pace, di cultura, si lascia un po' di spazio anche alla storia personale, che attraversa discreta quella dell'umanità. Gli esametri latini, secondo la consuetudine, sono accompagnati dall'attenta ed elegantissima traduzione italiana in endecasillabi, a cura di Aldo Setaioli. Al lettore vengono infine in aiuto note esplicative con le quali ricostruire a ritroso il percorso compiuto da von Albrecht, ritrovando fonti e riferimenti. Prefazione e traduzione poetica di Aldo Setaioli.