Delicato diario di una nascita, quella della nipotina dell'autrice, la piccola Vittoria, che ha visto la luce il primo giorno di aprile. Ma nello stesso tempo in questi versi si ravvisa la storia di una ri-nascita, quella della nonna, la quale scopre che i suoi giorni sono ora diventati scrigni di bellezza infinita, e aggiunge che la sua esistenza non è più randagia tra sassi spenti. Se la neonata Vittoria apre gli occhi al mondo, la sua nonna apre lo sguardo a una vita nuova, la sua stessa, che non è più soltanto vòlta indietro, ai ricordi del passato, o tediata dalla monotonia di giorni sempre uguali: ora è proiettata verso il futuro, ha nuove prospettive, gioiose speranze, bellezza di nuove avventure.