L'architetto triestino Arduino Berlam (1880-1946) raccolse e illustrò in un piccolo album brevi, giocose riflessioni sul mondo animale: era il 1930 e il taccuino, qui riprodotto integralmente, era un regalo insolito e affettuoso per divertire il proprio nipotino Romano. Come osserva Elvio Guagnini nella prefazione al volume, questo "bestiario" moderno, benché scritto per un bambino di appena quattro anni, "è un'opera raffinata e di grande gusto": per gli acquerelli che illustrano le diverse specie animali e per i brevi testi calligrafici che li accompagnano, tutti scritti in dialetto triestino e capaci, al pari delle immagini, di giocare su una vasta gamma di toni che va dal descrittivo al parodico, dall'umoristico al poetico. "Spesso scrivere e/o disegnare per bambini diventa uno stimolo molto forte - scrive Guagnini - a tirare fuori da sé (e a inventare) situazioni e figure originali, nelle quali possono trovarsi impegnata la fantasia, ma anche elementi della propria vita, esperienza e cultura". È il caso di Berlam, che sembra cogliere l'occasione di raccontare al nipotino il mondo degli animali, per accostare a osservazioni semplici e infantili, altri pensieri dall'umorismo senz'altro adulto, che il bambino avrebbe potuto comprendere solo molti anni dopo. Arduino Berlam probabilmente si dedicò a questa piccola opera privata con molto divertimento. Ma la sua fantasia e il suo spirito vivace rappresentano oggi per noi anche una testimonianza della cultura e dello spirito più autentico di Trieste.