Le piante ritornano in natura e negli ambienti urbani. Un viaggio a ritroso favorito dall'uomo e dalla incredibile capacità di ripresa di molte specie vegetali che oggi colonizzano le aree marginali delle città. Il viaggio parte proprio dalle rovine dell'archeologia industriale e dai siti contaminati. Paesaggi di macerie, come l'area B di Seveso e le miniere del Sulcis, dove crescono orchidee studiate dai botanici per lo straordinario adattamento. O il lago dell'Acqua Bullicante di Roma, diventato una calamita per la biodiversità floreale. Ci sono le piante rivitalizzate nelle due "cliniche botaniche" di Milano, o quelle che crescono in paludi e aree umide, in Sicilia, sul Po e sull'Adige. Piante tropicali che af?ancano specie endemiche, favorite dal cambiamento climatico. Ci sono poi l'ulivo e la vite, tornati prepotentemente in città con uliveti e vigneti urbani. E naturalmente, l'affascinante fenomeno degli orti urbani. Il libro anticipa, con esempi concreti, temi di grande attualità come gli argomenti della Restoration Law sul ripristino degli ecosistemi in discussione al Parlamento Europeo, le s?de dell'economia circolare e delle città sostenibili. Sullo sfondo la lotta al cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.