Nel XVII secolo a.C. i Babilonesi registravano e studiavano il cammino celeste del pianeta Venere, ancora prima gli Egiziani si servivano del moto regolare delle stelle per misurare lo scorrere del tempo, concependo per primi l'idea di un calendario suddiviso in 365 giorni. I progressi compiuti dagli astronomi europei a partire dalla preistoria fino al Rinascimento sono strettamenti legati allo sviluppo e allo studio dell'astronomia da parte dell'antico Egitto e della Mesopotamia da un lato, dell'India e del mondo islamico dall'altro. Il volume, oltre a riportare i recenti studi sull'origine del sistema solare, evidenzia l'importanza attribuita dagli astronomi moderni alle osservazioni celesti compiute dai loro predecessori nell'antichità.