L'opera racconta di fatti passati - avvenuti durante gli anni Cinquanta - in parte accaduti, in parte no e, a volte, inerenti temi delicati come ad esempio quello della Legge Merlin. Fatti, comunque, alleggeriti dal linguaggio piuttosto vivace utilizzato dall'autore. Si tratta di situazioni create da parte di gruppi di amici con l'intenzione di fare uno scherzo ad altre persone. È pur vero che nei tempi antichi tali scherzi venivano chiamati comunemente "tragedie". Dunque si tratta di tragedie che impiegano molto tempo nel loro svolgimento, che sono arzigogolate come i movimenti di un serpente, e che vedono come protagonisti il tragidiatore - colui che ha creato tutta la storia - e le vittime, ovvero i tragidiati. E tutto è come dentro a un film! Grazie all'autore, il lettore compie un buon numero di passi indietro immergendosi nel passato e vivendo situazioni davvero bizzarre. Per rendere il libro ancor più colorito, molte parti sono state scritte in dialetto siciliano, ma l'autore ha avuto cura di scriverne la traduzione in nota.