La vita di Emma è tranquilla e ben assestata, tra una famiglia serena e routine consolidate. Da poco ha raggiunto la pensione e cerca un ordine diverso per il proprio tempo: ora c'è spazio per gli hobby e altre passioni, quelle che sono sempre state trascurate. È una stagione nuova quella che lei immagina possa schiudersi da un settembre cristallino. Iscriversi a un social network sembra un passatempo innocuo, una maniera per ritrovare vecchi amici e fare due chiacchiere senza prendersi tanto sul serio, per rendere meno monotona una vacanza sul mare del Ponente ligure. Jean Philippe Dumont sulle prime è solo una foto e la nota acuta della suoneria di Messenger. Uno sconosciuto francese spavaldo e insistente, che però sa come scrivere, come catturare le attenzioni di Emma. Battute, domande, qualche complimento, lo scambio di messaggi cresce poco a poco, fino a diventare per lei una piccola abitudine, un dettaglio intrigante che risveglia curiosità inaspettate. Non è niente di più che un gioco, si ripete. Eppure si accorge che Jean, coi suoi modi particolari, caloroso e talvolta indiscreto, si sta prendendo un pezzo dei suoi pensieri, e ne vuole di più. Fino a quando la storia non si fa improvvisamente seria, ed emerge una verità inquietante e triste. Un racconto vibrante che va al cuore di una dinamica attuale e spinosa, descrivendo con sincerità come il bisogno di relazioni e di rottura dell'abitudinario possa rendere vulnerabili a chi, oltre lo schermo di un computer, sa farsi immaginare con malizia e astuzia. Non lasciando, alla fine, che gli spettri di un'illusione.