Una ragazza pugliese, Elena, vive il fascino di un viaggio in solitaria. Vuole scoprire Istanbul, la capitale sospesa tra due culture, il ponte tra Cristianesimo e Islam, tra Oriente e Occidente. L'incanto della città è implacabile. E poi c'è Halil, affascinante rampollo di una famiglia ricca e molto in vista, con cui scoppia una passione travolgente anche se breve. Trasportata da un vento nuovo di libertà, Elena decide di non tornare indietro, e di rimanere a vivere in Turchia: un lavoro, un alloggio, qualche amicizia sono la base di una vita nuova, distante da quella soffocante che la avrebbe attesa al ritorno in Italia. Le cose, però, si fanno più complesse quando la ragazza scopre di aspettare una bambina, il frutto dell'amore di Halil, il quale tuttavia è ormai promesso a un'altra. Il destino comincia a tessere una trama fatta di difficoltà e di sofferenze, sulla quale Elena, animata da una strenua volontà di riscatto, ricama con caparbietà il suo essere figlia, donna e madre, oltre la solitudine e la pena di un abbandono. Le svolte e le contraddizioni di un sentimento complicato proprio perché sincero tracciano una via in un contesto dove la condizione femminile è spesso schiava di precetti arcaici e plumbei. E se la fatica di superare la barriera culturale tra due modi di pensare la vita e la famiglia radicalmente differenti sembra frustrare ogni prospettiva di serenità, Elena trova la forza di non cedere e di non abbandonare il suo desiderio di vivere in modo completo e appagato. Fino a quando, nel cuore del dolore non nascerà un nuovo fiore di speranza e di dolcezza.