Talvolta sono mormorii venuti dal nulla, talvolta sono richiami al qui e ora. Sono voci in aperto conflitto: scavalcano il confine che separa un racconto dall'altro, si ribellano al narratore e tentano di scrivere per sé una storia nuova. Alternando lo sviluppo dell'azione, spesso sospesa e decontestualizzata, alla riflessione teorica, Alfredo Zucchi sceglie la strada dell'accumulazione e dell'esplosione formale per affrontare temi come l'autorità e la morte, il desiderio e l'amore, il sogno e il linguaggio. Cinque racconti che partono dall'evidenza della deflagrazione per restituire un'inattesa utopia della costruzione.