Marcello Vitale porta il suo sguardo nella Torino contestataria della sua giovinezza, e inventa - da gemme e radici di realtà - una trafelata ma pur felice vicenda amorosa (e insieme disfida antropologico-culturale, duello psico-sociologico, schermaglia erotica, anche) con una indimenticabile figura di ragazza, di giovane donna libera e coraggiosa, implacata e implacabile contro le ipocrisie e le sopraffazioni della Società e dei suoi Leviatani (o più modesti gendarmi, parassiti, lacchè).