Il messaggio oscuro arriva a Nino sul profilo segreto di Facebook. La battuta gli suona familiare: di un umorismo dozzinale, di bassa lega. Nulla che possa scuoterlo, che riesca a strapparlo dall'apatia paludosa di neo laureato in cerca di un impiego, con un'unica speranza: non trovarne alcuno. A smuoverlo da una crisi di identità strisciante: né studente né lavoratore, né figlio né padre, né rassegnato né ribelle. Ecco però sgorgare dallo smartphone una melodia atavica, ancestrale, vecchia di tremila anni. La musica più antica del mondo: l'Hurrian Hymn, l'inno a Nikkal dell'antica Ugarit. Con un invito inquietante: Canale 666, ore 23,59. Una cifra ... diabolica. E una firma curiosa. Lucullus. Il buongustaio per antonomasia, il più celebre dei gastronomi di tutti i tempi: generale e patrizio dell'antica Roma, splendido anfitrione e commensale. È l'inizio di un viaggio straordinario: onirico, esoterico, attraverso la gastronomia nella letteratura di tutti i tempi. Dalla guerra delle lenticchie di Esaù e Giacobbe ai cinghiali di Obelix, passando per la lepre con le ali della cena di Trimalcione fino ai biscottini prodigiosi di Alice nel paese delle meraviglie...
