In un futuro prossimo, in cui Salvini diventa premier, lo scontro sociale si riaccende seguendo dinamiche conflittuali e ideologiche già conosciute in passato e si riaffaccia il terrorismo di matrice politica: in una notte di fine novembre, una militante delle Brigate Millennials per la Resistenza spara con una vecchia pistola di fabbricazione russa tre colpi contro un ragazzo, la cui colpa, secondo informazioni fornite da un fiancheggiatore del gruppo, sarebbe l'aver denunciato due attivisti delle BMR come i responsabili della morte di un uomo durante una manifestazione Trigger. Tuttavia, poche ore dopo l'attentato, l'informatore si suicida e la scoperta di vecchi attriti tra lui e la vittima dell'agguato, amici fin dai tempi dell'infanzia, getta un'ombra sul movimento intero e sulle vite dei protagonisti, che precipitano in un destino drammatico e farsesco insieme.