Quanto fremere tra la gente radunata in piazza, incurante della pioggia battente. Da ogni angolo si intravedevano striscioni variopinti e qualche bandiera faceva capolino dietro gli ombrelli aperti. I manifesti che annunciavano a caratteri cubitali lo sciopero generale, affissi sui muri delle strade già da qualche giorno, attiravano l'attenzione dei passanti. Nella piazza adiacente che ospitava il vecchio e prestigioso liceo ginnasiale G.B. Vico c'era molta confusione. Gli studenti avevano deciso di aderire allo sciopero e distribuivano volantini. Dal balcone centrale, posto al primo piano, il preside seguiva la scena preoccupato. Intanto erano arrivati studenti dagli altri istituti superiori e la piazza era stracolma di giovani con in mano tazebao colorati e qualcuno aveva con sé il megafono. Era una fredda mattina di gennaio. Anche le fabbriche scioperavano quel giorno e si andava a gridare per cambiare il mondo. Luca, con la macchina fotografica al collo che sfiorava la sua lunga barba rossiccia, si aggirava curioso tra la folla per cogliere gli scatti più belli di quella giornata.