Cosa rende Trieste diversa dalle altre città? Cos'ha questa città dove gli affetti non si manifestano con l'ingenua esuberanza del resto della penisola, dove gli odi prevalgono sulle amicizie, dove l'ambizione si scontra con una strana indolenza e inettitudine? Se lo chiede un triestino vissuto per molti anni a Roma che, al suo ritorno nella città, scopre attraverso i diari del padre gli anni bui della guerra. Può così conoscere aspetti inediti della storia locale e ripercorrere i suoi rapporti con la famiglia e la città. Il contrastato rapporto padre-figlio è uno dei temi cardine del romanzo. All'educazione permissiva dei nostri giorni si contrappone un tempo in cui i rapporti familiari erano improntati alla lotta. Ma il romanzo è anche l'analisi impietosa di una generazione che durante la giovinezza ha vissuto i sogni del '68 e che poi ha visto i suoi cascami nei decenni successivi trasformarsi in posizioni che hanno progressivamente paralizzato l'evoluzione della società.