"Prendere una sberla non fa male in certi casi: si sente di non dovere più niente a nessuno." Una morale amara quella di Francesco, istriano di Materada, nel momento in cui decide di abbandonare il suo paese, e strappare le radici che lo legano da generazioni a una terra aspra e fertile, ora negata e contesa. Con i trattati del 1954 la zona B dell'Istria, in cui Materada è inclusa, viene assegnata definitivamente alla Jugoslavia anche se è permesso scegliere se restare o passare a Trieste, verso l'Italia: in questo lacerante scenario storico, Tomizza, venticinquenne, ha ambientato il suo primo romanzo. Un'opera epica che attraverso la storia di una famiglia e di una proprietà frodata e inottenibile racconta il destino di un popolo diviso, alla ricerca di una nuova, definitiva identità, tra rancori, odi e vendette sanguinose. Introduzione di Mauro Covacich.