Genova, 1852. Giovanni Parodi, figlio di una facoltosa famiglia, termina la qualifica biennale in malattie infettive con il massimo dei voti. Il suo destino sembra già segnato: farà la carriera universitaria. Il suo mentore, però, sollecitato politicamente, sceglie un altro candidato meno brillante, infliggendo a Giovanni l'amara delusione che lo porterà ad accettare la condotta medica di un Comune di montagna, Calizzano, in Val Bormida. Lasciando sua madre in preda alla disperazione per quella scelta, l'uomo si trasferisce in una realtà in cui appare chiaro sin da subito che la popolazione ha con la medicina un rapporto conflittuale. Grazie all'aiuto delle persone che avrà la fortuna di incrociare sul suo cammino - la bisbetica aiutante, il segretario comunale, lo speziale, il sindaco e don Liborio - Giovanni riuscirà ad abbattere lo scetticismo che la massa nutre verso il camice bianco, potendo contare anche sull'ostetrica Lidia, una bella donna di Savona, di cinque anni più grande di lui... Paolo Tittozzi firma un romanzo in cui la vita privata del protagonista si intreccia con quella degli eventi storico-politici del Regno sabaudo.