Helen è una delle più brillanti scienziate della sua generazione: gli studi sperimentali di fisica sui superconduttori che porta avanti insieme al suo mentore Per-ry Smoot, geniale e bizzarro professore, potrebbero significare in futuro la salvezza della Terra, e farle guadagnare il Nobel. Quando però Perry viene coinvolto in uno scandalo sessuale ed è costretto ad abbandonare l'università dove lavorano entrambi, Helen è combattuta: dovrebbe rinunciare alla collaborazione con lui e quindi alla missione della propria vita? O piuttosto seguirlo al RIP, controverso campus finanziato da un miliardario di estrema destra che raccoglie in una piccola isola separata dal resto dell'America tutti i talenti politicamente scorretti del nostro tempo, e proseguire così le ricerche? Infine decide di stabilirsi all'Istituto, portando con sé il riluttante compagno Hew, attivista di sinistra. E mentre lei impara a muoversi in questo nuovo contesto, si scopre attratta da un romanziere anziano e iconoclasta (in cui è facile intravedere i contorni di Philip Roth) e conosce a poco a poco nuovi lati di se stessa, Hew si avvicina a un movimento di protesta che si fa sempre più violento e radicale... Irriverente, provocatorio, brillante e assolutamente originale, Come ho vinto il Nobel segna l'esordio di una nuova grande voce della letteratura americana contemporanea e ci costringe a interrogarci su quali compromessi siamo disposti ad accettare in nome di ciò che crediamo giusto per noi e per il mondo.