"Io, Lupo" è una storia particolare per tre motivi: è scritta dal Lupo stesso, è una missione impossibile ed è svolta in una delle zone più inospitali del pianeta. Si racconta che, in tempi non molto lontani da questi, un Lupo decida di affrontare pacificamente il genere umano e cerchi, a modo suo, di riagganciare gli atavici e pacifici rapporti che un tempo li legavano. Non sarà facile per un Lupo interagire con un umano; mancano le basi di linguaggio, di pensiero, di scopi e soprattutto manca il pollice opponibile. Ma questo Lupo vuole usare un'arma che il genere umano ha via via spuntato come una lama che batte sulla dura pietra: l'Amore. Non si pensi alla semplice accezione di relazione benevola che ci può essere tra un uomo e una donna ma più in generale a un significato universale. Amore per la vita, in primis, ma anche Amore per i principi, i valori e le virtù che normalmente riguardano ogni specie vivente. La pazienza e la determinazione di questo Lupo si scontrano con un luogo comune difficile da sradicare dalla mente umana: un Lupo, soprattutto se è nero, è cattivo per antonomasia e questo lo sanno anche i bambini. Riuscirà nel suo intento? Prefazione di Fulvio Ervas.