Tony Pagoda è un cantante "di night" con tanto passato alle spalle ("Se a Sinatra la voce l'ha mandata il Signore, allora a me, più modestamente, l'ha mandata san Gennaro"). La sua è stata la scena di un'Italia florida e sgangheratamente felice, fra Napoli, Capri e il mondo. È stato tutto molto facile. Il talento. I soldi. Le donne. E insieme, una pratica dell'esistenza che ha coinciso con la formazione di una formidabile (e particolare) cognizione del mondo. Quando la vita comincia a complicarsi (la moglie chiede il divorzio), quando la scena si restringe (la sua band si esibisce in piazze minori), per Tony viene il tempo di cambiare. Una sterzata netta. Andarsene. Sparire. Cercare il silenzio. Alla fine di una breve tournée brasiliana, Tony Pagoda decide di restare là, prima a Rio, poi a Manaus, ossessionato dagli scarafaggi ma coronato da una nuova libertà. Senza perdere lo sguardo di eterna sorpresa per il mondo e la schiettezza di chi, questo mondo, lo conosce fin troppo bene, Tony si lascia invadere dai dubbi e dalle insicurezze che fino a quel momento, nel suo ordinato e personalissimo "catalogo" di quelli che passano per uomini, aveva attribuito agli smidollati. E scopre che tutte le risposte possono essere trovate in un infuocato tramonto.