Tra le lagune l'allegria è una tradizione. L'eccitazione a fine dicembre diventa fluttuante, l'aria pulsa intorno a loro fino all'ultimo giorno del carnevale, ossia fino al martedì grasso. Ovviamente si tratta di una festa cristiana, ma ciò non ha nessun'importanza adesso. Il carnevale è bello. È bello davvero, piace pure agli ebrei. Giacché non si tratta di eventi impregnati dall'alcool ed esaltati nella piazza del Campo del Ghetto, ma di una recitazione prestabilita nella sua essenza. Recitano di essere padroni di se stessi. Ringraziamenti ai signori di Venezia! Sono stati loro a dare agli ebrei la possibilità di questo gioco. E anche la maschera, per mezzo della quale recitano il personaggio che vogliono recitare. Non esiste un gioco più ebraico. Essere diversi da ciò che sono effettivamente. Proprio per questo assomigliano tanto ai cittadini della Repubblica di Venezia.