"Controluce" è composto da due scritti: "La strada era buia" e "Il sole splendeva alto". Essi non appartengono a un genere letteraria specifico in quanto sono stati ideati e scritti di getto, seguendo l'impulso creativo dell'ispirazione senza soffermarsi su riflessioni di carattere concettuale. Protagonista assoluto di entrambi è Zwolf, nome chiaramente simbolico e di difficile pronuncia, personaggio, complesso e stralunato, continuamente in bilico tra sogno e realtà, tra storia e fantasia, tra immaginazione e concretezza. Le vicende che lo coinvolgono lo fanno apparire sotto varie sfaccettature: ora comico e goffo, ora triste e meditativo, ma in ogni caso egli è sempre al centro dell'azione. Gli altri personaggi, gli avvenimenti, gli eventi storici costituiscono soltanto lo sfondo, a volte sbiadito, a volte violento e drammatico, di uno scenario prettamente esistenziale su cui campeggiano i ricordi, le visioni, le contraddizioni e le riflessioni di Zwolf, in un crescendo di immagini che, evocate dal profondo, assumono il crudo rilievo della realtà.