I Passi, quartiere periferico a nord di Pisa. Confinato, emarginato forse. Un pugno di case ordinate come le celle di un alveare, un coacervo di persone portate a vivere lì dal fato agli inizi degli anni '60. Poco dopo, il "boom economico" e i figli di quell'attimo di esaltazione collettiva. Torme di ragazzini e ragazzine a giocare per strada, sogni, ideali, ribellioni e destabilizzazioni e la voglia di emergere e impossessarsi del mondo. I Passi, un quartiere, un Villaggio, confini stretti dai quali evadere in mille modi, anche quelli sbagliati. Per quanto l'essere umano ne abbia sempre sofferto, "nostalgia" è un termine moderno, un neologismo creato nel 1688 unendo due parole tratte dal greco antico: "ritorno" e "dolore". Il dolore del ritorno, il malessere generato dal ricordo, il desiderio di tornare a rivivere situazioni passate. Nostalgia del singolo e nostalgia dei gruppi che si identificano in un pensiero comune. Ricordare il recente passato non è soltanto nostalgia, è un dovere, per evitare che quella memoria collettiva, quei modi e quei ritmi vadano persi per sempre. Un piccolo affresco di un tempo che fu e che i ragazzi degli anni '70 portano nel cuore.