Berlino, 1944. Helga è una bambina che vive la realtà della guerra in una Paese sull'orlo della disfatta, in una città distrutta dai bombardamenti e ridotta alla fame. Una mattina di dicembre la ragazza è agitata, non vuole incontrare «lui». Il nonno le ha sempre raccontato che è un uomo malvagio, il primo responsabile delle loro sofferenze. Ma non ha scelta, insieme al fratello Peter, Helga è costretta a recarsi al bunker del Führer: sono fra i «piccoli ospiti» scelti per incontrare Adolf Hitler in persona, un'ultima, vana iniziativa di propaganda per risollevare il morale del popolo. Il rifugio le sembra triste e puzzolente, ma ciò che più la colpisce sono dei magazzini così stipati di provviste che potrebbero sfamare l'intera città. Il leader nazista non è quello che Helga si aspettava: l'uomo a cui stringe la mano quel giorno le appare come un vecchio stanco e malato, che incute più pena che paura. Un incontro terribile alle soglie, però, di una nuova vita. Un momento che diventa il simbolo di una guerra ormai finita e la speranza di un futuro migliore, che per la ragazza significa il ritorno del padre dal fronte e il trasferimento in un paesino dell'Austria, dove vivono i nonni. Lì Helga sente per la prima volta che potrebbe essere felice. A scuola conosce ragazzi come lei e, fra nuove amicizie, una prima cotta e piccole incomprensioni, trascorre un'estate di spensieratezza che ha, finalmente, una parvenza di normalità.