Enzo vorrebbe che la vita non cambiasse ma non può fare nulla per fermarla. Così, semplice spettatore della storia di un'altra protagonista, non può che assistere mentre la compagna Anna, dopo la diagnosi di leucemia durante la gravidanza, viene catapultata dal lavoro claustrofobico di tecnico d'obitorio a ospite ricorrente di un programma televisivo e si allontana sempre più da lui. E mentre lei sale agli onori della cronaca, lui scende nelle profondità dell'obitorio e la sostituisce nel suo lavoro, lì tra i lettini e le celle in cui i colleghi sembrano seppellire delle verità inconfessate. Narrando con uno stile asciutto e straniante la crisi di una coppia che si sta disunendo, "Anna sta coi morti" lega due attese, quella di un figlio e quella di un lutto, costantemente in bilico tra la sovraesposizione mediatica e l'intimità della malattia, tra ciò che ci si porterà nella tomba e ciò che si vuole dire prima che sia troppo tardi.