La memoria dei luoghi di una città non è fatta soltanto dagli edifici che li compongono e dagli avvenimenti storici che vi si sono svolti, ma anche dalle vicende di coloro che in quei luoghi hanno abitato e lavorato giorno dopo giorno, contribuendo con il loro vissuto alla costruzione dell'identità collettiva. In questo piccolo libro, Francesco Russo racconta con affetto un angolo di Napoli, Port'Alba e i suoi dintorni, rievocando la microstoria di Titina, la giornalaia, appostata come una sentinella nella sua edicola, che a sua volta si intreccia con quelle di altre anime: Giannina, che vendeva sigarette con la grazia di una fioraia; Giovanni, esperto conoscitore di immagini d'epoca; Fra Crescenzio, il converso di Santa Chiara convinto di far suonare Bach e Beethoven alle sue campane.