Tra il 1948 e il 1949 un migliaio di emigranti italiani sbarca a Ushuaia, Terra del Fuoco. Sono addetti di un'azienda emiliana, l'Empresa Borsari, cui il governo argentino ha dato mandato di edificare una "nuova Bologna" nell'estremo lembo meridionale del pianeta. Tra questi vi è Remo, un friulano mite e testardo che in quel luogo gelido e inospitale rimarrà per il resto della sua vita. Trent'anni dopo, davanti al figlio perseguitato politico, che intende compiere il tragitto inverso e costruirsi un futuro in Italia, vuole saldare un debito con il proprio passato. Gli racconta una storia, avventurosa e torbida al contempo, di gente in fuga dalla miseria, di nostalgici in camicia nera e di sconfitti in cerca di riscatto o di giustizia. È la storia di una resa dei conti che culmina in un omicidio tenuto a lungo segreto, e che prende avvio da una vecchia divisa militare custodita, insieme ad altri cimeli, dentro una cassa in una misteriosa casupola di legno perennemente sferzata dal vento. È la storia di Remo, che tra quelle assi sconnesse si congeda dal figlio con un lungo, emozionante racconto.