Cosa succederà domani nella provincia desolata, sulle coste bruciate dal sole, tra i monti selvaggi e inospitali dell'Appennino meridionale? Cosa sarà dell'eredità che ci sforziamo di preservare per le generazioni future? Si perderà completamente o ne rimarranno tracce comprensibili al di là dell'oceano del tempo? Nelle "Cronache dalla deriva" ci immergiamo in profondità nel futuro sfocato, via via sempre più remoto, di un territorio irriconoscibile se non per i richiami della lingua, per qualche nome e i luoghi che restano. "Cronache dalla deriva" è una riflessione in forma di romanzo polifonico sul destino che ci attende, sulla nostra permanenza attraverso una mutazione epocale, sulla solitudine e l'amore, sulla morte, la memoria, il sapere, e sulla capacità dell'immaginazione di costruire un mondo possibile, finalmente liberato dalla gabbia di una contemporaneità perpetua, eternamente uguale a se stessa.