"Fratelli, a un tempo stesso, Amore e Morte, ingenerò la sorte": così si apre Amore e Morte, il secondo componimento del Ciclo di Aspasia di Giacomo Leopardi, in cui Amore è un giovane fanciullo e Morte una donna bellissima che insieme "vanno sorvolando sopra la vita degli uomini"; proprio questo vediamo nella raccolta di racconti "Di morte d'amore", il cui titolo rivela una curiosa coincidenza con quello del grande poeta: Amore e Morte attraversano ogni tempo e ogni cultura e si intrecciano nelle storie dei personaggi, suscitando sentimenti, azioni e reazioni. Questi racconti incorniciano la realtà, esplorando Amore e Morte nella molteplicità e nella profondità delle loro forme e delle loro manifestazioni. Fra le righe possiamo cogliere un grande insegnamento: Morte, che è paralisi e separazione, ci invita ad andare sempre incontro alla vita e a non smettere mai di riscoprire noi stessi; Amore, che è creatività e condivisione, ci dà la forza di fare ciò per noi stessi ma, come dice Leopardi, sorvolando con il nostro esempio e la nostra passione anche sopra la vita degli altri per ispirarli e aiutarli a fare lo stesso.