"Io lo so che ci sono molti studenti più bravi di me. Ma non importa. La Vita si capisce a lampi: basta che ne azzecco uno, un paio, e sono a posto. Avrò fatto il mio." Nel gennaio del 1933 il filosofo francese Vladimir Jankélévitch, ancora giovane professore, riceve l'incarico dal Lycée du Parc a Lione, e a Lione si trasferisce da Parigi. In questa città sferzata dal vento conosce Philippe Rebalin, un ragazzo che si affaccia alla vita adulta con sfrontatezza e passione, e Alina Babic, figlia di immigrati, scampata a un matrimonio sbagliato, che il sorriso meraviglioso dei suoi diciotto anni lo riserva a poche, pochissime persone. Realtà e fascinazione, invenzione e gioco letterario: in questo romanzo breve i tratti netti di un amore e di una filosofia, fotografati nel momento magico e irripetibile dell'inizio.