"E la conduce alla finestra, dove si sta imponendo l'aurora in un nuovo, implacabile giorno. La cinge delicato. E noi vediamo due figure, che sono grigie nella luce debole. «Vedi? Ora gli uomini si risvegliano, e sono piegati sopra le tazze del loro caffè, e hanno gli occhi che un po' si muovono, a pensare sul da farsi. Ecco. C'è un piccolo segreto, in quelle stanze che hanno raccolto l'odore della notte trascorsa. È un odore ottuso, una luce densa, quasi grigia. È il segreto che ognuno di loro si porterà addosso, come ci si porta nella tasca un oggetto che ci è caro, che ci ricorda ma anche promette. Credo che, in tasca, ci portiamo tutti il nostro sogno, ripetuto ogni mattina, per riempire il giorno. E tutti noi ne abbiamo il diritto. La morte non s'arrende, no, non può farlo; ma vorrebbe allora fuggire, perché la morte non sopporta la luce dell'alba. Della bellezza, credimi, la morte ha paura.»"