Mart, un indeciso agente di commercio, deluso dal rapporto con le donne, necessita di una domestica a ore; trova così Zakia, una enigmatica ragazza afghana di etnia hazara, la quale, dopo alcune incomprensioni, incanterà Mart con la sua delicata personalità. Zakia lascia affiorare il proprio passato travagliato e straordinario allo stesso tempo da cui emergono un carattere di donna dalla fine sensibilità artistica, la passione per la recitazione, la tirannia dei talebani, la fuga interminabile. Il romanzo, tra ironia e mesta tenerezza, fa i conti con la predestinazione. Ci accosta alla singolare cultura mediorientale e al fascinoso mondo dell'arte; apre uno spiraglio sulla storia ignorata del popolo hazara, un caso di soprusi mai cessati. Accanto a Zakia, anche Mart sarà costretto a misurarsi sul piano insidioso delle responsabilità. Tra stupore e disincanto, la narrazione si dipana nelle allusive atmosfere della città di Venezia e dei suoi dintorni, ma le combinazioni fatali scaturiscono, imprevedibilmente, da paesi lontani: Afghanistan, Iran e Brasile.