Nessuno lo conosceva veramente quel vecchio che invece di giocare a briscola prendeva a briscole le parole. Era arrivato in questa ghignante città romagnosa, spalmata come una colata di squaccherone sulla riviera e aveva comprato senza tirare sul prezzo, un appartamento al piano terra nel condominione Andromeda, in cui albergava un ampio catalogo di anime: zitellacce quasiancoragnocche; coppie scoppiate, scoppianti o prossime alla fusione del nocciolo emotivo; mafiosi sentimentali diventati collaboratori di giustizia relazionale; famigliole quasibene; furfantazzi dal cuore d'oro; bambini tricicolanti sul pavimento alle tre di notte; poveracci che non solo non arrivavano al ventisette, ma nessuno li pagava al ventisette; sposini novelli da quarant'anni ancora stillanti sciropposi parole d'amur; ex ricchi ed ex poveri (in italiano"Bdocc Arfat").