"Il lavoro in banca non mi soddisfaceva, il taxista neppure e così tanti altri lavori. Neanche la nautica mi gratificava quando da passione si trasformava in lavoro. Come la maggior parte dei velisti, ho sempre avuto 'quel sogno nel cassetto', sorto a seguito delle numerose letture di mare all'epoca dei sogni giovanili. Dopo aver perso due occasioni in gioventù, a cinquantadue anni mi si presenta l'ultima ed eccomi ora a bordo di Freccia mentre osservo il Mediterraneo allontanarsi sulla sua scia e l'avventura che si avvicina. In fondo è ciò che ho sempre desiderato. Sono partito per partire, senza l'obbligo di arrivare o dimostrare, senza sponsor: semplicemente non volevo lasciare il mio sogno intentato. La graduale realizzazione è stata una continua scoperta di luoghi, popoli e di me stesso".