Protagonista del romanzo è Pietro, un giovane italiano che, al pari di tanti altri nostri connazionali, alla fine della Seconda Guerra Mondiale emigra da clandestino in Francia dove, dopo diverse peripezie, riesce a sfondare nel mondo della musica. Tutto il suo mondo ruota attorno ad un violino: quasi un totem, certamente il simbolo di una volontà di riscatto e della concretezza degli affetti. In questo "bildungsroman" seguiamo il processo di maturazione intellettiva e umana di questo caparbio musicista la cui storia vuole rimettere in primo piano tanto i valori della cultura quanto quelli della famiglia e della solidarietà. Attraverso le vicende umane di Pietro, infatti, viene affrontata una questione di grande attualità: quella dell'emigrazione che oggi sta emergendo con grande forza drammatica.