"Mater dulcissima" è una raccolta di dodici racconti, il cui titolo rimanda alla lettera in versi che Quasimodo scrisse alla madre dalle nebbie del Nord, di varia ambientazione temporale e spaziale. Il tema centrale è il rapporto mai semplice tra madre e figli, affrontato senza cedere agli stereotipi o alla retorica. "Nessuna di queste madri è perfetta - ha scritto Luciana Gravina nella premessa - nel senso che non aderisce pienamente alla mistica della maternità elaborata dall'immaginario collettivo". L'autrice definisce e circoscrive molti modi di essere madre, col suo "linguaggio abbarbicato al territorio, col racconto delle persone che emergono dai fatti, dalla storia e dalle storie. Perché è questo il narrare: inventare il vero". E dunque, immaginari e veri sono le situazioni drammatiche antiche e sempre nuove, come, immaginari e veri sono i fatti e i personaggi dei racconti.