Inventori improbabili, teorici di lingue universali e creatori di incaute cosmogonie vengono minuziosamente antologizzati da Chambernac-Queneau: la loro teoria attraversa il frenetico agitarsi della genia dei Lemon (figli dunque del limo, materia biblica per eccellenza). La vicenda, che si disarticola tra Parigi e alcune cittadine di villeggiatura tra la fine della prima guerra mondiale e la frenesia degli anni Trenta, mette a confronto il brulicare mediocre di una società di bottegai, feticisti e fascistoidi, e l'umanità precaria ma autentica dei «pazzi letterari».