In fondo capì che la sua vita aveva avuto un senso e, forse per la prima volta, si accorse che, è dalle piccole cose che si fa la vera storia. Pensò a tutti quegli scrittori che parlano solo di fatti eclatanti, fuori dal comune, piuttosto che soffermarsi sulle vite della maggior parte della gente. Di quella gente che, molto spesso, vive all'interno di anonimi e minuscoli appartamenti, al cui interno però, succede di tutto, continuamente, e scorre la vita, che, in quanto tale, meriterebbe la stessa attenzione e lo stesso rispetto in ogni sua manifestazione. Ma, a quanto pare, tutto ciò, ai loro occhi, non è per niente interessante. "Non ha senso raccontare la quotidianità di individui medi, mediocri, che non passeranno mai alla storia" pensano. Ma nella realtà la maggior parte della gente, non fa altro, per tutto il tempo, che condurre vite ordinarie; non gli capita nulla di eclatante; va avanti, per anni ed anni, nel completo anonimato, senza poter incidere di un millimetro sul corso degli eventi. Vede il mondo cambiare suo malgrado e, suo malgrado, non può fare altro che cercare di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.