Caterina ha una pasticceria. E ha un fidanzato medio, delle amiche medie, una vita media. E insomma serenamente disperata, fa parte del grande fiume d'insoddisfatti che tutti i giorni, da ogni parte del mondo, riceve milioni di affluenti. Finché un giorno non trova nel retrobottega del negozio una radio. Il primo miracolo è che dopo tutti quegli anni funzioni ancora. Il secondo è che la voce che parla da lì dentro parli solo a lei, a lei e nessun altro. E dica cose bellissime, che a poco a poco fanno nascere un sentimento che assomiglia in maniera preoccupante all'amore, «quello stato tragico e soave in cui riusciamo a sospirare davanti a un passo carrabile».